



IN/VISIBLE MOROCCO
ABITUATI AL DESERTO CHE È DI NESSUNO, DOVE SI
STA TRA TERRA E CIELO SENZA L'OMBRA DI UN
MURO, DI UN RECINTO. ABITUATI AL BIVACCO, IMPARA
LA DISTANZA CHE PROTEGGE DAGLI UOMINI. NON
È ESILIO IL DESERTO, È IL TUO LUOGO DI NASCITA.
(ERRI DE LUCA)
ABITUATI AL DESERTO CHE È DI NESSUNO, DOVE SI
STA TRA TERRA E CIELO SENZA L'OMBRA DI UN
MURO, DI UN RECINTO. ABITUATI AL BIVACCO, IMPARA
LA DISTANZA CHE PROTEGGE DAGLI UOMINI. NON
È ESILIO IL DESERTO, È IL TUO LUOGO DI NASCITA.
(ERRI DE LUCA)



“IN/VISIBLEMOROCCO” è un viaggio visivo che esplora i contrasti tra ciò che è
palesemente mostrato e ciò che resta volutamente nascosto. Attraverso tre
immagini emblematiche, i 3 scatti mirano ad indagare l'essenza di un Marocco
che esiste lontano dagli sguardi rapidi e superficiali del turismo.
L’arte della concia delle pelli, il tormento silenzioso di chi cerca rifugio in un
angolo appartato, la presenza vigile e penetrante di un uomo seduto nelle
strade meno battute: sono questi frammenti di vita che sfuggono ai percorsi
convenzionali, ai racconti edulcorati e patinati.
“IN/VISIBLEMOROCCO” gioca sulla doppia natura del visibile e dell’invisibile,
sul filo sottile che separa ciò che è reso manifesto e ciò che si sceglie di
nascondere o che semplicemente sfugge all’attenzione. È un invito a osservare
oltre l’evidenza, a interrogarsi su ciò che resta celato e perché.
Queste immagini non pretendono di raccontare il Marocco nel suo insieme, ma
piuttosto di restituire alcuni momenti autentici ma anche crudi che emergono
tra le pieghe della vita quotidiana. È un Marocco di gesti lenti, di riflessioni
solitarie, di lavori antichi e vissuti che resistono al tempo e allo sguardo di chi
non sa vedere.
“IN/VISIBLEMOROCCO” è un omaggio a ciò che esiste al di là del turismo, a
ciò che è presente ma non sempre percepito, un invito a guardare con occhi
diversi.
palesemente mostrato e ciò che resta volutamente nascosto. Attraverso tre
immagini emblematiche, i 3 scatti mirano ad indagare l'essenza di un Marocco
che esiste lontano dagli sguardi rapidi e superficiali del turismo.
L’arte della concia delle pelli, il tormento silenzioso di chi cerca rifugio in un
angolo appartato, la presenza vigile e penetrante di un uomo seduto nelle
strade meno battute: sono questi frammenti di vita che sfuggono ai percorsi
convenzionali, ai racconti edulcorati e patinati.
“IN/VISIBLEMOROCCO” gioca sulla doppia natura del visibile e dell’invisibile,
sul filo sottile che separa ciò che è reso manifesto e ciò che si sceglie di
nascondere o che semplicemente sfugge all’attenzione. È un invito a osservare
oltre l’evidenza, a interrogarsi su ciò che resta celato e perché.
Queste immagini non pretendono di raccontare il Marocco nel suo insieme, ma
piuttosto di restituire alcuni momenti autentici ma anche crudi che emergono
tra le pieghe della vita quotidiana. È un Marocco di gesti lenti, di riflessioni
solitarie, di lavori antichi e vissuti che resistono al tempo e allo sguardo di chi
non sa vedere.
“IN/VISIBLEMOROCCO” è un omaggio a ciò che esiste al di là del turismo, a
ciò che è presente ma non sempre percepito, un invito a guardare con occhi
diversi.
ANGELS OF ROME
... AND WHEN I THINK THAT I'M ALONE IT SEEMS
THERE'S MORE OF US AT HOME IT'S A MULTITUDE OF
ANGELS AND THEY'RE PLAYING WITH MY HEART
(EURYTHMICS)
... AND WHEN I THINK THAT I'M ALONE IT SEEMS
THERE'S MORE OF US AT HOME IT'S A MULTITUDE OF
ANGELS AND THEY'RE PLAYING WITH MY HEART
(EURYTHMICS)



Gli angeli di Castel Sant’Angelo si stagliano contro il cielo come silenziosi
custodi di una città in eterno equilibrio tra sacro e profano.
Disposti lungo Ponte Sant’Angelo, sembrano guidare il viandante in un
percorso simbolico: dalla Roma laica e vivace verso la dimensione spirituale
della Città del Vaticano. Sono figure che incarnano un pellegrinaggio interiore,
un ponte tra due mondi.
Queste immagini intendono restituire l’intensità e l’espressività delle sculture,
create per trasmettere in eterno messaggi di redenzione, sacrificio e
protezione. Gli angeli appaiono sospesi tra la loro natura divina e la
concretezza della pietra, colti in gesti e pose che rivelano emozioni tanto
umane quanto trascendenti.
Nel bianco e nero, le sculture si animano: il chiaroscuro esalta i dettagli, la
trama della pietra, l’ombra che si insinua tra le pieghe dei panneggi. Gli angeli
osservano Roma dall’alto, vegliano e proteggono, ma sono anche testimoni di
un legame profondo con la città, con la sua storia e la sua umanità.
È un invito a guardare oltre l’estetica: questi angeli non sono soltanto opere
d’arte, né si limitano ad esprimere la loro forza rappresentativa. Sono
testimonianze di un passato in cui talenti quasi “divini” hanno saputo
trasformare la materia in simboli viventi di una Roma che intreccia spiritualità e
quotidianità, tra la solennità delle processioni religiose e il ritmo profano della
vita urbana.
custodi di una città in eterno equilibrio tra sacro e profano.
Disposti lungo Ponte Sant’Angelo, sembrano guidare il viandante in un
percorso simbolico: dalla Roma laica e vivace verso la dimensione spirituale
della Città del Vaticano. Sono figure che incarnano un pellegrinaggio interiore,
un ponte tra due mondi.
Queste immagini intendono restituire l’intensità e l’espressività delle sculture,
create per trasmettere in eterno messaggi di redenzione, sacrificio e
protezione. Gli angeli appaiono sospesi tra la loro natura divina e la
concretezza della pietra, colti in gesti e pose che rivelano emozioni tanto
umane quanto trascendenti.
Nel bianco e nero, le sculture si animano: il chiaroscuro esalta i dettagli, la
trama della pietra, l’ombra che si insinua tra le pieghe dei panneggi. Gli angeli
osservano Roma dall’alto, vegliano e proteggono, ma sono anche testimoni di
un legame profondo con la città, con la sua storia e la sua umanità.
È un invito a guardare oltre l’estetica: questi angeli non sono soltanto opere
d’arte, né si limitano ad esprimere la loro forza rappresentativa. Sono
testimonianze di un passato in cui talenti quasi “divini” hanno saputo
trasformare la materia in simboli viventi di una Roma che intreccia spiritualità e
quotidianità, tra la solennità delle processioni religiose e il ritmo profano della
vita urbana.

REGIONE PUGLIA


